Mio padre era un “ragazzo” di città e non aveva mai imparato a nuotare. Ma amava profondamente il nostro mare. Per lui la vacanza era solo al mare. Negli ultimi anni non scendeva neppure in spiaggia ma amava la voce ed il profumo delle onde.
Quando ormai aveva perso gran parte delle sue facoltà intellettive, una sera uscì per la sua solita, breve passeggiata ma dopo un paio d’ore non era ancora tornato.
Mia madre mi chiamo allarmata e l’allarme divenne terrore quando ci accorgemmo che non c’era l’auto in garage che ormai non guidava più.
Cominciò una lunga serie di telefonate a carabinieri, 118, ospedali … dopo un’oretta circa mio padre tornò a casa tutto tranquillo e sorridente alla guida della sua Alfa. Noi arrabbiati e sollevati urlammo: “ma dove sei stato? Ci hai fatto morire!” E lui serafico: “sono stato al mare, era da un po’ che non ci andavo ed ero preoccupato “. Di cosa fosse preoccupato non lo scoprimmo mai…
Ma quando era un giovanotto ed io un bambino, al mare, come tutti i bambini, volevo giocare col mio papà in acqua. Come ho detto, non sapeva nuotare ma si metteva in ginocchio nell’acqua bassa e mi raccontava delle storie mentre le sue mani cercavano telline e cannolicchi sotto la sabbia. Li mettevano in un secchiello ed alcuni li mangiavamo mentre facevamo il bagno…
Ecco, questo piatto di spaghetti coi cannolicchi è dedicato a mio padre che adorava il mare senza saper nuotare e adorava il pesce semplice della nostra terra.
Vi racconto brevemente il mio piatto e come fare per estrarre il massimo del sapore da quei “coltellini” di mare: dopo aver separato i gusci dai frutti, ho messo in padella olio, aglio e una decina di gusci per dare già un “imprinting” all’olio.
Il resto dei gusci l’ho messo in un pentolino e coperti con acqua: ne ho fatto un brodo,
Ho aggiunto un po’ di pomodori a tocchetti nella padella con l’olio allungando già col brodo dei gusci quando il sughetto tendeva ad asciugare. Aggiunti i frutti dei cannolicchi, dopo una decina di minuti, ho continuato a cuocere aggiungendo sempre un po’ di brodo ma senza mai renderlo troppo liquido. Ho così estratto il massimo del sapore dei cannolicchi.
Anche l’ultima spadellata degli spaghetti ( chitarra pasta Armando) l’ho fatta col brodetto di gusci. Il risultato, vi assicuro, vi sorprenderà oltre le aspettative! Se ci fosse stato papà avrebbe detto: “si sente il sapore del mare nostro”…